Ti capita di non riuscire a farti comprendere dal tuo partner o da un amico?
Succede anche a te di dire una cosa che ti sembra normalissima che invece fa arrabbiare il tuo interlocutore?
Forse qualcosa nel tuo modo di comunicare non è funzionale.
La comunicazione è un ponte fra due persone, ed è necessario che sia percorribile.
Comunicare e comunicare in modo efficace sono due cose che possono essere anche molto diverse tra di loro.
Infatti se per comunicare basta semplicemente parlare, per comunicare in modo efficace bisogna anche conoscere alcune regole basilari.
La differenza sostanziale tra parlare e comunicare sta nel prendersi la responsabilità di ciò che si esprime a tutti i livelli.
Possiamo parlare per ore e non comunicare nulla, oppure possiamo rispondere senza aver ascoltato.
La comunicazione efficace è la base per una relazione sana.
Per ogni punto si potrebbe scrivere un libro… ma cercherò di stare sull’essenziale.
1. ASCOLTARE
Ascoltare l’altro significa essere totalmente in apertura e presenti. Il tempo dell’ascolto non è solo aspettare di poter parlare a nostra volta, ma provare a comprendere il punto di vista dell’altro non lasciandosi condizionare dai filtri che applichiamo al mondo e alle persone dovuti ai nostri condizionamenti. Per fare questo bisogna prima di tutto imparare a riconoscere e gestire le emozioni che le parole dell’altro ci suscitano, in modo da non reagire immediatamente spinti dal carico emotivo.
2. DESCRIVERE I FATTI
Descrivere i fatti in modo oggettivo senza condirli con aggettivi qualitativi o quantitativi che possono dare adito a una nostra personale visione e interpretazione della realtà. Per fare questo occorre riconoscere i propri filtri dovuti ai condizionamenti e destrutturarli per ricostruire un sé autentico.
E’ un lavoro impegnativo… Ma si può fare!
3. NON GIUDICARE
Il nostro giudice interiore è sempre attivo e pronto a istigarci al giudizio del mondo, delle persone e delle situazioni.
Ogni volta che una parola o una fatto o una persona si discostano dai suoi rigidi canoni, siamo propensi a giudicare e valutare attraverso i suoi occhi.
Per evitare questo il giudice interiore va riconosciuto, conosciuto e ridotto a una piccola vocina di sottofondo. È necessario riconoscere quello che è nostro e quello che invece abbiamo introiettato dalle figure di riferimento nell’infanzia. Anche questo è un grande lavoro.
4. CONTESTUALIZZARE
Quando si parla è opportuno anche rimanere all’interno di un contesto ben definito, sia temporale che di persone, cioè sarebbe meglio non usare per esempio gli avverbi sempre e mai oppure un generico tutti. Contestualizzare rende oggettiva la descrizione dei fatti e li rende credibili.
5. PARLARE IN PRIMA PERSONA
Significa prendersi la responsabilità delle proprie parole e delle proprie emozioni e in questo modo l’altro non si sente accusato o responsabile di come noi ci sentiamo. Per esempio dire “io mi sento così” piuttosto che “tu mi fai sentire così quando fai questo” potrebbe evitare che l’altra persona si chiuda e smetta di comunicare o che reagisca difendendosi dall’attacco.
Parlare in prima persona è un esercizio che è possibile praticare tutti i giorni.
6. ESPRIMERE IL PROPRIO BISOGNO
Per esprimere il proprio bisogno è necessario prima di tutto riconoscerlo, distinguerlo dalle aspettative verso l’altro e dai desideri (sì, sono tre cose diverse).
Non è sempre facile riconoscere i propri bisogni perché spesso siamo stati educati a ignorarli oppure a porre attenzione a quelli che sono una nostra interpretazione dei bisogni degli altri (e qui parlo soprattutto per le donne…) e quindi a prevenirli adoperandosi per esaudirli. Esprimere il proprio bisogno invece è fondamentale per una comunicazione assertiva in cui si esprime il proprio sé autentico.
7. FARE RICHIESTE CHIARE
Anche questo punto fa parte della comunicazione assertiva. Essere assertivi permette di esprimere il proprio bisogno in modo chiaro e quindi chiedere all’altro quello di cui abbiamo bisogno senza creare false aspettative o senza girare intorno alla questione manifestando congruenza e autenticità. Aiuta a riportare equilibrio nella relazione e soprattutto a far uscire la propria voce al posto dei sensi di colpa e delle proprie paure.
Cosa ti risuona di più?
Quanti di questi punti riesci a realizzare?
Su quale ti blocchi principalmente?